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Questa pagina è dedicata a chi vorrà inviarci i racconti e le immagini della loro esperienza di viaggio sulla Via dell'Acqua

Il racconto del Salento E-Cycling

"Buongiorno,
ecco alcune delle innumerevoli e belle foto che abbiamo potuto scattare lungo questo bellissimo scorcio della nostra bellissima Italia centrale !
A me personalmente mi ha impressionato positivamente la tappa Spoleto-Narni tra la bellissima salita con i suoi tunnel della Spoleto-Norcia , l'altrettanto bella Greenway del Nera , le famosissime cascate delle Marmore... !!! tutto TOP TOP TOP
Tra Assisi e Spoleto molto bello il paesino di Bevagna e bellissime le sorgenti del Clitunno.
Bella la ciclabile delle gole Nera ottimo fondo ! Bellissimo e suggestivo l'antico cantiere navale Romano di Stifone !!!
Bello il parco di Ocriculum e buono il tratto da Ponzano Romano a Torrita Tiberina dove abbiamo pernottato.
Molto bello fino a Fiano Romano e poi la bella ciclabile alle porte di Roma con l'arrivo in Piazza San Pietro.
Tutto sommato un bel percorso che secondo me va affrontato con MtB perchè molto più comodo e stabile ( se si viaggia con le borse ) per le altre bici (gravel o altro) non è consigliato l'uso delle borse.

Grazie ancora per tutte le dritte.
Vi aspettiamo in Salento altra bella terra di tour in bike !

Saluti
Salvatore Coluccia
Salento e-cycling"

Il racconto del MTB CLUB SPOLETO

"Volevamo farvi i complimenti per lo splendido percorso. Facciamo parte della Mtb Spoleto. Siamo partiti con l'idea di goderci con calma le meraviglie dei nostri luoghi e la via dell:acqua ci ha davvero riempito occhi e cuore. Un percorso mozzafiato, ben tenuto, completamente percorribile in mtb senza problemi. Grazie agli innumerevoli adesivi ben visibili siamo riusciti a pedalare con fluidità nonostante il Garmin ci abbia abbandonato per problemi di malfunzionamento dei server. Grazie di Torneremo presto su questa via e lo faremo accompagnati da altri bikers che hanno condiviso al rientro il nostro entusiasmo. Stefania Baroni Daniele Chiodetti Diego Pincanelli"

Il racconto di Massimo Mammarella

"...E’ stato un viaggio fantastico e sono contento di aver scelto questo itinerario come primo cicloviaggio della mia vita. E’ stato un susseguirsi di paesaggi ed avventure meravigliose, nonostante abbia toccato diverse zone che conosco da una vita. Eppure il viaggio in bici ti permette di assaporare i territori nel profondo, chilometro dopo chilometro.

Dette queste ovvietà, vi racconto che ho impiegato 5 giorni per coprire da Roma l’intera via dell’Acqua, proseguendo poi per Perugia, per il Lago Trasimeno per poi riprendere il treno a Chiusi. Ho percorso esattamente 400 chilometri e mai un giorno è stato vagamente simile all’altro.

La cosa interessante è che la via dell’Acqua si presta bene a varie integrazioni di percorso, anche rimanendo in tema con l’acqua. Il primo giorno devo dire che è stato davvero difficile: giornata di caldo asfissiante in cui ho percorso subito 100 km per arrivare a Magliano Sabina. L’uscita da Roma, fino a Fiano Romano è stata piuttosto noiosa. Purtroppo non esistono alternative alla via Tiberina, per cui mi sentirei di consigliare ad altri l’utilizzo del treno fino a Fiano. All’Oasi di Nazzano ho riposato per più di due ore per riprendermi dal caldo. Da lì è iniziato un tratto meraviglioso: dopo la sterrata sali e scendi sotto a Filacciano sono uscito in aperta campagna. Pedalando nel nulla ho provato un inedito senso di libertà. Ero lì che gridavo estasiato mentre le Upupe saltavano fuori dalla fila di cipressi e mi volavano davanti lungo la sterrata. Dalla deviazione per Stimigliano è iniziata la parte difficile. Ormai ero logorato dalla stanchezza e dal caldo e nei presi di Poggio Sommavilla sono iniziate salite e sterrate quasi impraticabili. La mazzata è stata l’ascesa a Magliano Sabina. Ne è valsa però la pena per lo splendido Ostello di Magliano che permette di dormire ad un prezzo ridicolo: consigliatissimo!

Il secondo giorno ho avuto un piccolo intoppo vicino al sito di Ocriculum. Non avevo letto un post in cui si consigliava di non seguire la traccia. Io l’ho seguita e sono finito in un terreno privato impraticabile (con tanto di sbarra). Bisogna invece rendere chiaro il passaggio per la chiesina di San Vittore (c’è tanto di ponticello in legno), passando sopra il sito archeologico. Poi da lì splendidi paesaggi fino ad un sorprendente lago di San Liberato. Successivo passaggio nelle gole del Nera, con inaspettato bagno rigenerante sotto al borgo di Stifone. Poi il ponte romano di Narni (qualche camion di troppo sul breve tratto di Flaminia percorso), passaggio a Terni per un gelato in piazza. Salita alle Marmore e veloce visita gratuita (basta specificare che si vuole solo evitare la galleria). Poi inizia la divertentissima ciclovia del Nera. Lo sterrato mi ha portato fino ad Arrone dove ho poi pernottato. Purtroppo in zona c’è penuria di posti letto a prezzi accessibili. Il terzo giorno ho attraversato la Valnerina in estasi per la bellezza dei borghi e dei paesaggi naturali. Temevo un po’ la salita della ex-ferrovia Norcia-Spoleto. Non sapevo che pendenze avrei trovato e soprattutto temevo di trovare chiuse le gallerie (come successo a qualche sfortunato). Invece è stato un percorso realmente emozionante. Le oscure gallerie, i viadotti, le salite mai difficoltose, fino a quel salto nel buio di 2 km che mi ha portato sull’altro versante. Dopodiché ho visitato la splendida Spoleto, un luogo che attendevo di vedere da tempo. Mi sono riposato alle Fonti del Clitunno per poi dormire nel borgo di Poreta. Il quarto giorno ho percorso l’ottima ciclovia Spoleto-Assisi: paesaggi che rasserenano l’animo e riempiono gli occhi. Ho visitato la meravigliosa Bevagna per poi rifocillarmi a Cannara. Ho poi evitato la salita ad Assisi (già vista svariate volte) per proseguire per Perugia, recuperando il Tevere attraverso un bellissimo percorso verde e sono poi salito al capoluogo dove avrei dovuto compiere la vera missione del viaggio: arrivare all’ex-ospedale di Monteluce dove sono nato esattamente 40 anni fa (è il mio compleanno questo mercoledì). Ho notato su wikiloc che qualcun altro aveva già fatto questa integrazione di percorso. Ho seguito quella traccia ma per chi volesse fare lo stesso eviterei l’ostica salita di Casaglia da Pontevalleceppi per fare invece la salita di Piscille, come suggerito da un ciclista perugino incontrato il giorno dopo. Visita al centro di Perugia e poi giù verso il lago attraverso la Ciclovia Perugia-Trasimeno fino a Magione dove ho dormito. Il 5 giorno sono salito per sterrate impervie sui colli del Trasimeno per poi scendere e percorrere metà della ciclovia ad anello, passando per Passignano fino a Castiglione del Lago. Inutile sottolineare la bellezza degli scenari naturali. Ho proseguito ancora fino a Chiusi attraverso il sentiero della Bonifica per poi riprendere comodamente il treno. In conclusione sono stati giorni straordinari ed emozionanti. Sarebbe bello vedere presto realizzati i tratti mancanti, soprattutto intorno a Roma e sarebbe importante che le amministrazioni locali prendessero atto del potenziale di questo percorso. La via dell’Acqua è stata un’esperienza indimenticabile e non posso che ringrazia voi che l’avete promossa e mi avete permesso di conoscerla.

Seguono foto tramite messenger
Per qualsiasi chiarimento, integrazione, sostegno di vario tipo, sono a vostra disposizione.

Un saluto
Massimo"

Il racconto  di Ilaria e Fabbiano da Avigliana (TO)
(click sulla foto per leggere il racconto)
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Il racconto  di Elio Falletta (MTB Adventure)

Prima di parlare di questo fantastico viaggio Assisi-Roma "La Via dell'Acqua", devo ringraziare l'amico Alessandro Marrone ideatore di questa traccia che è stato gentilissimo quando ho chiesto informazioni, devo ringraziare il mio amico Emanuele Gallo con il quale ho fatto il mio primo ciclo viaggio, perchè è proprio grazie a quella prima esperienza che si è innescato tutto. Devo poi ringraziare di cuore i miei compagni di viaggio Dmitry, Amico e ciclista mattacchione col quale devi ridere per forza mentre pedali e poi devo ringraziare il piccolo ma Grande Alessandro che a soli 16 anni dopo che ha comprato la bici un mese e mezzo fa, ha espresso il desiderio di vivere un'avventura come questa, io gli ho solo detto che la partenza orientativamente era a luglio e come allenarsi e poi ha fatto tutto lui tanto che alla fine l'ultimo giorno ha pedalato “solo” per 108 km con bici carica. Insomma un team spettacolare sempre col sorriso, ma soprattutto perchè formato da tre generazioni diverse e questa è stata la cosa più bella di questo viaggio. La giornata inizia alle 5, appuntamento con Ale per raggiungere la stazione di Monterotondo direzione stazione Tiburtina, partiamo alle 8.09 e il gioco è fatto alle 10.30 stiamo già pedalando in direzione Assisi. Foto di rito dal punto di partenza e iniziamo a percorrere la ciclabile Assisi Spoleto che dire restiamo senza fiato, è un continuo di campi di girasole, campi di grano e campi con balle di fieno, alla nostra sinistra Assisi con il monte Subasio alla sua destra. In poche parole stiamo pedalando dentro una cartolina e più andiamo avanti è più diventano le sorprese un continuo susseguirsi di paesini incastonati in questo paesaggio spettacolare tutti paesini con la loro vita tranquilla in mezzo al verde: Bevagna, Cannara, San Giacomo di Spoleto, le Fonti del Clitunno, Trevi, Foligno, Montefalco. A Bevagna facciamo una sosta mangiamo un panino fatto in un'alimentari come quello di una volta, il salumiere ci saluta e ci dice "Bevagna lu centru de lu munnu", il panino era ottimo e lui troppo simpatico. Un giretto per il paese, una piazzetta medievale con la sua chiesetta semplice ma bellissima, un'antica cartiera medievale che non possiamo visitare perchè fa da set cinematografico, visitiamo l'antico lavatoio e si continua a pedalare è incredibile quante cose si possono vedere al ritmo lento del pedale. Riprendiamo a pedalare sotto al caldo che si fa sentire e Dmitry dice di essere preoccupato per la gomma posteriore perchè è un mese che ha messo il "verme" su un foro. Io lo guardo al solito mio, ma come prima di partire non hai verificato nulla? Dico lo sai come funziona se una cosa deve andare male andrà male "et voilà le jeux sont fait" dopo 20 km della sua preoccupazione tutto si realizza, il lattice inizia a uscire dalla ruota. Rimetto un altro verme che miracolosamente tiene e si riparte. Il paesaggio è sempre splendido e caldo e arriviamo a Spoleto senza acqua. Dmitry prende in mano la situazione entriamo in un vivaio e un litro e mezzo di acqua a testa va via come se fosse una tazzina di caffè, a noi non sembra vero. Entriamo in paese sosta da un fruttivendolo divoriamo un po’ di frutta e via all'ingresso del cancello della Spoleto-Norcia uno degli itinerari più suggestivi d'Italia, ah dimenticavo tutto in salita ovviamente. E' inutile dire che quando hai la fortuna di pedalare in certi percorsi la fatica e il caldo passano in secondo piano. La ex ferrovia si sviluppa in un bosco per poi aprirsi in splendide vedute quando si attraversano i ponti su valli strette che da un lato hai la montagna con il bosco e dall’altro lo sguardo può incontrare l’orizzonte è veramente particolare come luogo poi arriva il momento delle gallerie finché non incrociamo la galleria Caprareccia di circa due km, buio e freddo una strana sensazione (che mi fa riflettere in Silenzio) per chi ama stare all’aria aperta, alla fine si vede la luce in fondo al tunnel la galleria finisce in una specie di piccola gola e da li è tutta discesa brecciata, c’è da divertirsi la guida è divertente e anche un po impegnativa per via delle bici cariche ma andiamo giù col sorrisino stampato in faccia, ogni tanto ci fermiamo a fare qualche foto per via degli splendidi scorci panoramici e poi incontriamo qualche altra piccola galleria alla fine del percorso arriviamo a Scheggino un borgo molto bello e particolare. Ci fermiamo in un locale dove tutto è organizzato per la partita dell’Italia abbiamo il cantante con due tastiere e una chitarra elettrica con la musica messa a manetta e lui cha ha un bel repertorio ma che rigorosamente sbaglia i tempi di tutte le canzoni, abbiamo una ragazza concentrata a fare dei cocktails, un uomo alla griglia che brusca il pane una cameriera che va avanti e indietro e che non si sa che fa in quanto a un tavolo ci siamo noi tre stanchi morti e affamati e in un altro un cliente solitario. I tentativi del vocalist di rallegrare la clientela non si sa perché non hanno seguito! Sembra quasi di stare in una scena di un film anni 80! Mangiamo con l’immancabile birra e compriamo pane, salame e formaggio che saranno la nostra seconda cena con annesso grappino dopo che avremo fatto campo e la nostra colazione domani mattina. Ci sistemiamo in un parco su un laghetto io monto l’amaca e i miei compagni buttano tappetino e sacco a pelo sui tavoli da picnic divoriamo la nostra seconda cena, un thè, grappino e tutti a ninna. La mattina ci svegliamo con comodo mentre i visitatori e i turisti iniziano ad arrivare a Scheggino, noi incuranti comodamente riemettiamo l’attrezzatura e le bici in ordine. Caffè, pane, salame e cornetti la nostra colazione. Si riparte in direzione cascata delle Marmore attraversando piccole frazioni ognuna con il suo fascino a Colleponte addirittura abbiamo il lido “Caleponte” dove si può fare pure il bagno nel Nera. Fortunatamente è tutto ombreggiato, e i paesi come Arrone sono interessanti con la loro chiesetta medievale con affreschi meravigliosi. Gli scorci bellissimi si susseguono uno dopo l’altro pedalata dopo pedalata sembra non finire mai. La nostra via incrocia anche tratti della Via Francigena, arriviamo alle cascate delle Marmore e li scatta il picnic buttiamo un telo sul prato, Dmitry prende le birre e io inizio a tagliare, tanto per cambiare, pane, formaggio e salame ne abbiamo preso un quantitativo industriale. Ci riposiamo un po prendiamo l’acqua e si riparte in direzione Narni, dove ovviamente non poteva mancare il giro turistico, il centro storico e la chiesa madre si presentano bellissime usciamo da Narni percorrendo un piccolo ponte in ferro costruito dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale subito ci si presenta il ponte di Augustoo un ponte romano enorme, monumentale i cui pezzi si trovano sul terreno dove una volta scorreva il corso del fiume. Le rovine di questo ponte sono così imponenti che si ha la sensazione di essere sul set cinematografico di un film dell’antica Roma, come se queste fossero quasi finte, fatte di cartapesta, manca la voce di qualcuno che dica: ciak si gira!!! Proseguiamo su un’altra ferrovia dismessa che segue il corso del Nera e arriviamo a Stifone antico porto fluviale e cantiere navale romano, restiamo sbigottiti dal colore delle acque: blu, azzurro, verde e nella zona delle piscine trasparente è bellissimo. Capiamo perché lo scrittore delle cronache di Narnia abbia trovato in questi luoghi la sua ispirazione, anche noi restiamo sbigottiti di fronte a tanta bellezza. Il problema e che alla fine arriviamo a San Liberato che siamo in ritardo sulla tabella di marcia di circa 40 km, alla fine troviamo un campo di ulivi pulito ed è perfetto la pasta liofilizzata l’abbiamo le riserve di acqua anche e non possono mancare il pane, il salame e il formaggio (ma quanto ne abbiamo comprato a Scheggino??), organizziamo il campo: amaca, tarp a spiovente, un secondo per terra contro l’umidità, cena e tutti a ninna e prima di addormentarsi a ridere per tutte le cavolate successe in questi due giorni. Il sole ci sveglia e noi continuiamo a dormicchiare, poi come al solito Dmitry riscalda l’acqua per il caffè, rigorosamente liofilizzato, e quello è il segnale che è meglio che mi muovo, stranamente stamattina sono veloce e la bici è pronta, colazione a base di caffè e provate a indovinare cosa? Naturalmente pane, salame, formaggio e formiche che hanno fatto festa, alla fine sono proteine pure loro. Si parte, dopo pochi km la sorpresa arriviamo alle rovine di Ocriculum antico muinicipio romano sulle sponde del tevere, facciamo il giro del sito archeologico in bici, anche qui rovine imponenti, una cittadina romana completa di tutte le strutture che la caratterizzavano compreso anche un teatro bellissimo. Non facciamo in tempo ad arrivare a Magliano Sabino che ci fermiamo in una gelateria spettacolare, riprendiamo a pedalare da Ponzano Romano entriamo nella riserva del Tevere Farfa che conosco perché ci sono andato a pedalare diverse volte ci fermiamo a pranzare ad un agriturismo a Torrita Tiberina all’ingresso della riserva, le tagliatelle sono fatte con le uova di papera e sono cucinate benissimo, alla fine cediamo alla tentazione mangiamo pure l’antipasto (di cui ho completamente ignorato il salame per ovvii motivi :- )) e la grigliata. Ci guardiamo in faccia come per dire…ma riusciranno i nostri eroi dopo questo pranzo a pedalare? Possiamo dire comunque che un pranzo normale finalmente ci voleva. Riprendiamo a pedalare con calma usciamo dalla riserva ed entriamo a Fiano Romano, da li in poi e vero che siamo su strada e poi sulla ciclabile da Labaro ma il problema è che è tutta contro vento! Io e Dmitry ci diamo il cambio alla testa con Ale in mezzo e quando siamo a Roma ci si stampa un sorriso in faccia che dura almeno un’ora, foto di rito e mentre andiamo alla stazione Tiburtina parliamo di questi bellissimi giorni trascorsi insieme e iniziamo a progettare il prossimo viaggio: Calabria, Toscana, Marche, Austria, Germania, non si sa, faremo a sorteggio. Ci abbracciamo e ci salutiamo felici in attesa del nostro prossimo viaggio.

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